Contraddittoriamente, la scoperta del petrolio nel Delta del Niger è stata la notizia peggiore per il popolo Ogoni. La compagnia petrolifera americana Shell arrivò in questa regione nel 1957 e iniziò un processo industriale che colpì non solo la società Ogoni, ma tutta la Nigeria.
Attualmente, le vendite di petrolio rappresentano quasi il 90% delle entrate da esportazioni nigeriane. Il territorio del Delta del Niger è la fonte di quasi il 90 per cento del petrolio nigeriano.
Per gli Ogoni, che vivono in questa regione, i costi sociali e ambientali dello sfruttamento del petrolio sono stati molto alti. La povertà è aumentata nella regione Ogoni negli ultimi anni. Oltre alle compagnie petrolifere e alle raffinerie, non ci sono altre industrie ad Ogoni per ridurre la disoccupazione. Questa situazione aumenta il degrado psico-sociale.
Non c'è nessun piano concreto per lo sviluppo che permetta di ridurre l'enorme divario nello sviluppo infrastrutturale della regione. Le strutture sanitarie non funzionano bene, e le scuole sono al collasso. Inoltre, le aule e i laboratori sono scarsamente equipaggiati. Con tutte queste difficoltà, è stato difficile attirare investimenti esteri ad Ogoni.
Le compagnie petrolifere, soprattutto Shell, non hanno stabilito un sistema equo di compensazione. La Shell, inoltre, è stata coinvolta in conflitti nelle comunità, applicando la regola del "divide et impera". La Shell paga i capi per mantenere la calma nella loro comunità, e paga i giovani violenti affinché proteggano le strutture nella zona.
I costi ambientali dello sfruttamento del petrolio sono stati enormi. L'inquinamento dell'acqua potabile, delle terre coltivate e delle aree di pesca ha danneggiato l'economia degli Ogoni.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite non Rappresentate (UUN) condanna qualsiasi tipo di sfruttamento delle risorse naturali che comprometta l'ambiente locale, così come la sua cultura. La UUN ha criticato la distruzione causata dalla società Shell nella zona, partendo dallo sviluppo di canali, strade e oleodotti che hanno infiltrato le correnti e le insenature del Delta del Niger.
Lo sfruttamento degli idrocarburi ad Ogani è stato effettuato senza consultare questo popolo. La UUN supporta i diritti sulla terra dei popoli indigeni e ha chiesto che le decisioni politiche non siano prese senza il consenso di coloro che vivono in quelle terre.
Il Movimento per la Sopravvivenza del Popolo Ogoni è uno dei più importanti della regione. Fondato nel 1990, è un movimento democratico di massa che rappresenta la comunità Ogoni, sin dal lancio dell'Annuncio dei Diritti Ogoni, presentato al governo della Nigeria, perché contiene le principali richieste del popolo Ogoni affinché sia fatta giustizia sociale, economica e ambientale nella regione. Questo annuncio contiene le esigenze fondamentali degli Ogoni: la sofferenza del popolo per i problemi del petrolio, la negligenza del governo, la mancanza dei servizi sociali e l’emarginazione politica.
Quest'Annuncio ha chiesto che gli Ogoni assumessero il controllo delle decisioni politiche nel loro territorio. Il popolo Ogoni cerca l’”autonomia politica per partecipare negli affari della Repubblica come un’unità distinta e separata”. L’Annuncio chiedeva il diritto di controllare e utilizzare, in una giusta proporzione, le risorse economiche per lo sviluppo di Ogoni, così come il diritto di impedire un ulteriore degrado dell'ambiente e dell’equilibrio ecologico.